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Mai raramente a volte sempre

Mai raramente a volte sempre
mai raramente a volte sempre

Mai raramente a volte sempre è un film diretto da Eliza Hittman del 2020 di genere drammatico. Tra gli attori principali troviamo Sidney Flanigan e Talia Ryder due giovani attrici esordienti.

La trama di Mai Raramente a Volte Sempre

La storia parla dell’adolescente Autumn Callahan di diciassette anni che vive in Pennsylvania. Vive con la madre, il nuovo compagno e ha anche due sorelline. Per guadagnare qualche soldo dopo la scuola lavora come cassiera in un negozio insieme a sua cugina Skylar.

Autumn inizia a non sentirsi bene, la madre è preoccupata, il compagno scocciato, decide così di andare a farsi visitare. Sospettando qualcosa, si reca in un consultorio gratuito. Scopre così che è rimasta incinta involontariamente ed è di undici settimane, Autumn sa che non potrebbe permettersi di mantenere il bambino, così decide di abortire. Purtroppo però nel suo Stato non è possibile abortire da sole se si è minorenni, ci vuole il consenso dei genitori e lei non vuole dirlo a loro. Sopporta così inizialmente le pressioni del centro che le parla di adozione e le fa vedere video anti-aborto. Autumn infine decide di chiedere aiuto a sua cugina e così Skylar, per aiutarla a raggiungere New York City, ruba un po’ di soldi dalla cassa del negozio dove lavorano per comprare i biglietti.

Mai raramente a volte forse

La storia di Autumn non è solo una storia di aborto ma anche di come vivono le donne tra avanes non volute e compromessi

Arrivate a New York City, dopo un lungo viaggio in autobus, le due ragazze si recano ad una clinica dov’è possibile abortire. Ma dopo un attento esame Autumn scopre di essere più avanti nella gravidanza di quanto pensasse. L’intervento quindi sarà più complicato e anche più costoso, tanto che non avranno più neanche i soldi per i biglietti del ritorno. Passano così qualche giorno a vagabondare e meditare sulla situazione per le strade di New York decidendo cosa fare.

Lo stile di regia

Un mondo difficile quello raccontato da Eliza Hittman, dove due ragazze apparentemente quiete nascondono un segreto molto difficile da gestire. Ad arricchire il quadro sono le infinite avances che ricevono a partire dal datore di lavoro, passando per i molti uomini che incontrano sulla loro via. La tranquillità con cui le ragazze affrontano queste situazioni fa capire come siano ormai abituate, quasi rassegnate a viverle.

Il titolo Mai Raramente a Volte Sempre è tratto dal lungo colloquio, realizzato in piano sequenza con camera fissa sul volto della protagonista, in cui Autumn deve rispondere alle domande dell’assistente sociale nel consultorio. Per ogni domanda la ragazza può scegliere di rispondere: mai, raramente, a volte, sempre. Proprio durante questo colloquio si scopre come Autumn è rimasta incinta e perché non vuole avere il bambino.

Mai raramente a volte forse

Non c’è solo sofferenza, ma anche amicizia e complicità in Mai raramente a volte forse

Il film, scritto dalla stessa regista, non si vuole schierare da nessuna parte, non vuole fare sensazionalismo o scadere nel melodramma. Vuole parlare solo di una particolare condizione umana unicamente femminile che non è poi così insolita o scontata. Lo fa senza violenza, con qualche metafora (la grande valigia pesante che si portano dietro le due ragazze) e senza andare troppo a scrutare nel passato della ragazza.

Nei film della Hittman si assiste ad un mondo in cui i ragazzi sono sperduti senza guida, gli adulti sono assenti, persi per altre strade, con troppi problemi per occuparsi di quelli dei figli. Ma a salvare i giovani erranti c’è l’amicizia, vediamo così Skylar baciare un ragazzo solo per riuscire a procurarsi il denaro per tornare a casa, dopo quella folle, disperata e necessaria esperienza.


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