La Llorona – Le lacrime del male è uscito al cinema lo scorso 17 Aprile 2019 e ha riportato al cinema uno dei grandi classici della cultura messicana, la donna fantasma che piange sui suoi figli morti.
“Siamo di fronte a un male che non ha limiti”
La leggenda e i precedenti film
La leggenda, profondamente radicata nella cultura messicana, racconta la storia di una donna vissuta in Messico tra il ‘600 e il ‘700 che, a seguito del tradimento da parte del marito, decise di vendicarsi uccidendo nelle acque del fiume i suoi due figli.
Ma la figura della madre snaturata non resse l’orrore e si tolse a sua volta la vita, divenendo dannata per sempre. Da allora la donna fantasma si aggira rapendo i figli degli altri per sopperire al dolore di aver perso i propri. Infesta i corsi d’acqua e attira i bambini con il suo pianto per fargli fare la stessa fine che secoli prima toccò ai suoi figli.
La Llorona ha già trovato ampio spazio al cinema, riscontrando sempre un discreto successo, grazie alla figura spettrale e terrificante che le si è creata attorno.
A partire da La Llorona, di Renè Cordona, del 1960, per poi passare a La Maledicion de la Llorona, di Rafael Baledon, del 1961. Ci fu poi La venganza de La Llorona e Km 31 di Rigoberto Castaneda, uscito più recentemente nel 2006. Infine, James Wan, nella sua rivisitazione dei più grandi miti horror ha rielaborato anche il famosissimo e inquietante mito de La Llorona, con il suo La Llorona – Le lacrime del male.
La trama de La Llorona
Siamo nella Los Angeles del 1973 e l’assistente sociale Anna Tate Garcia si ritrova stretta tra la vita lavorativa e una vita privata non proprio serena. Recentemente rimasta vedova deve conciliare il lavoro con il tempo da dedicare ai suoi due figli, soprattutto quando si ritrova ad avere a che fare con un caso alquanto particolare.
Ha infatti dovuto togliere l’affidamento dei due figli alla messicana Patricia, che per motivi a lei ignoti teneva i bambini segregati in uno stanzino.
Assorbita dal caso e dalla vita privata Anna si ritrova sull’orlo dell’orrore e della tragedia quando scopre che i bambini in pericolo, in realtà, non sono i figli di Patricia ma i suoi. Sembrerebbe, infatti, che i suoi due figli siano stati scelti come prede dalla Llorona, un antico fantasma messicano che è stato maledetto dopo aver ucciso i propri figli.
Si trattava di una donna tradita e malata in vita, ma nella morte è un fantasma maledetto a soffrire per l’eternità per l’orrore compiuto. Sofferenza che può colmare solamente rapendo i figli altrui.
L’horror firmato James Wan
James Wan non è nuovo in questo campo, tutt’altro, è solito, infatti, andare a ripescare questi antichi miti terrificanti per creare horror carichi di tensione.
Da Insidious a L’evocazione, fino a La Llorona, Wan passa da regista ad autore, inserendosi in un mondo, quello dell’horror, di grandi produttori affermati e comprovati.
Ma il suo stile si sposa bene con queste figure horror, forse meno impegnative ma più popolari e coinvolgenti.
Quella del La Llorona, la donna che piange da secoli i figli uccisi, è una leggenda che attira il produttore ormai da anni. “Quando sono arrivato in America, una delle prime storie che la gente mi ha raccontato è stata la leggenda de La Llorona. Le persone vedono i miei film e pensano che io adoro le storie di fantasmi. E hanno ragione. Ma la Llorona è molto di più. Ti colpisce a un livello più profondo di horror e tocca paure che non sapevi nemmeno di avere. Mi sono proprio fissato su questa storia e ho pensato che fosse una figura straordinaria e spaventosa da portare sul grande schermo”.