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Ghostbusters Legacy

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Pronti per il nuovo capitolo dedicato agli acchiappafantasmi? Arriva nelle sale Ghostbusters: Legacy e si preannuncia essere un inno alla cinematografia anni ’80.

Ghostbusters: Legacy … anche detto Afterlife

Si tratta di un sequel e arriva dopo il reboot uscito nel 2016. Ghostbuster: Legacy – uscito in America anche con il titolo Ghostbusters: Afterlife – è il nuovo film di Jason Reitman (Golden Globe nel 2010 per il film Tra le nuvole) in uscita nelle sale.

Ghostbusters legacy logo

Il logo del nuovo film dei Ghostbusters

Il cast è d’eccezione, non solo perché saranno presenti Bill Murray (Peter), Dan Aykroyd (Ray), Ernie Hudson (Winston), Sigourney Weaver (Dana) ed Annie Potts (Janine), ma anche per la scelta di Paul Rudd come protagonista.

Rudd ormai è un veterano di Blockbuster come questo e dopo essere diventato Ant Man per la Marvel Studio pensavamo che non lo avremmo rivisto per diverso tempo in altre pellicole. Invece eccolo qua, a dirigere un gruppo di giovani amanti del soprannaturale.

Trama

Il film è il terzo capitolo dell’omonima saga dei Ghostbusters. Tutto inizia nel 1984 quando Ivan Reitman (padre di Jason) guida la regia del primo storyboard dedicato a 3 acchiappafantasmi, ovvero tre scienziati appassionati di occulto che trovano il modo di liberare la città di New York dalle presenze oscure.

Questa nuova avventura vede protagonista una piccola famiglia. Callie, la madre, Phoebe e Trevor (interpretato dalla baby star di Stranger Things Finn Wolfhard) si trasferiscono a Summerville, dopo essere rimasti al verde, per cominciare una nuova vita.

La loro casa sarà una fattoria abbandonata, isolata e macabra, unica eredità e proprietà rimasta alla famiglia.

Quando nella cittadina iniziano a manifestarsi strani casi paranormali ecco che Phoebe scopre in salotto una macchinetta stranissima. Decide di portarla a scuola per mostrarla in classe e farsi nuovi amici. In realtà causerà solo l’insolito entusiasmo dell’insegnante, Mr. Grooberson (Rudd).

Grooberson sa di cosa si tratta: è una copia della trappola acchiappafantasmi. Forse è a causa di quell’oggetto che si sono scatenati i fenomeni legati ad attività paranormali?

Qui parte un lungo flashback in cui l’uomo racconta i fatti accaduti a New York nel 1984. Il marchingegno non è però una copia e qui iniziano le disavventure dei nostri eroi che si trovano a doversi improvvisare loro stessi Ghostbusters.

Cosa ne pensano sul web?

Anzitutto che sarà difficile eguagliare o addirittura superare l’originale – o meglio il primo film. Anche se il regista è il figlio di colui che ha ideato i Ghostbusters, non sarà facile proseguire la saga originale.

ghostbusters building

Il noto palazzo vicino Central Park a New York in cui si svolge la vicenda del primo Ghostbusters

Comunque, quello che si può dire è che sarà sicuramente un inno alla cinematografia anni ’80.

Un progetto personale che Reitman ha voluto realizzare per se stesso, ma anche per le major che avevano voglia d’investire alti budget in un film che venisse ricordato (o meglio che lasciasse ricordare il vecchio cult).

Meglio del Reboot del 2016

Di sicuro Ghostbusters: Legacy sarà migliore del reboot al femminile uscito nel 2016. I fan se lo augurano e si aspettano molto da questo sequel.

Non a caso, il film nasce (tra le altre cose) come omaggio al cult e quindi sicuramente ci troveremo di fronte uno storyboard più fine, dove si darà molta importanza al passato e al flashback.

La rassicurazione in merito arriva anche proprio dalla scelta del regista: Jason Reitman è praticamente nato sul set del primo Ghostbusters. Sa bene quali sono le dinamiche della storia e dei personaggi e anche se tutta la sua carriera è costruita sul cinema indie americano, completamente diverso dal Blockbuster, sa anche cosa vuol dire realizzare un prodotto che debba poi vendere.

Ghostbusters Legacy: inno agli anni ’80

L’abbiamo già accennato: il film sarà un vero e proprio inno agli anni ’80. La bravura del regista sta proprio in questo: ricreare in parallelo l’atmosfera di quegli anni che magicamente coinvolgono lo spettatore.

Si confronta con suo padre e con la cinematografia del suo tempo, facendo convergere il suo immaginario più intimo di regista indie con quello di Reitman padre, portando così il film su un livello superiore.

La parola chiave è “riscoprire il passato”. Non solo quello degli acchiappafantasmi, ma anche e soprattutto di tutta la decade. Infatti, con approccio diretto, Reitman figlio si concentra sul dare al film un’immagine poco patinata e più magica.

Il gruppo di protagonisti giovani ricorda per certi aspetti i Goonies e la scelta di Finn Wolfhard non è stata casuale: dopo il successo di Stranger Things, anch’esso ispirato agli anni ’80, Wolfhard diventa una sorta di icona anni ’80 dei nostri giorni.

Anche la fotografia, così opaca e “analogica”, aiuta lo spettatore ad immedesimarsi nel mood anni ’80.

Il film sarà anche un omaggio ad Harold Ramis, che interpretava nei primi due film di Ghostbusters il dottor Egon Spengler, morto nel 2014 a Chicago, in seguito a una malattia rara, a soli 69 anni.

 


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