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Wonder: il mondo può essere meraviglioso

Wonder
Wonder

Wonder è un film del 2017 diretto da Stephen Chbosky, tratto dal romanzo omonimo scritto da R. J. Palacio pubblicato nel 2012. Il genere è drammatico, visto i temi trattati, anche se non mancano scene che fanno sorridere: il protagonista August, infatti, spesso affronta i problemi con l’ironia.

Una scena di Wonder

Una scena di Wonder: August e la mamma Isabel

Il libro Wonder

Il libro è diventato subito un bestseller conquistando le classifiche di tutto il mondo. La storia parla di molte cose: di bullismo, del coraggio di intraprendere una nuova strada, il riuscire ad essere sé stessi in un modo che ci vuole stereotipati. Il libro è stato inizialmente venduto sia come romanzo per adulti, sia in una versione per ragazzi, in cui cambiava soltanto la copertina.

Il grande seguito di fan ha spinto l’autrice a scrivere ancora. È nato così “A Wonder Story ” che comprende: Il libro di Julian, uscito nel 2015, Il libro di Christopher  e  Il libro di Charlotte  usciti entrambi nel 2016. Questi libri raccontano la stessa storia, ma dai punti di vista degli altri personaggi. L’autrice crea una visione d’insieme della storia più sfaccettata, che ha ispirato successivamente il film.

La trama

Il protagonista di Wonder è August detto “Auggie” Pullman (interpretato da Jacob Tremblay, già visto in Room). Il bambino è affetto dalla sindrome di Treacher Collins, una malattia congenita che non permette uno sviluppo normale dell’osso craniofacciale. Auggie dopo aver studiato anni in casa con la madre Isabel (Julia Roberts) è in procinto di iniziare la quinta elementare in una scuola pubblica.

Una scena di Wonder

Una scena di Wonder con Julia Roberts e  Jacob Tremblay

August ha subito numerosi interventi al viso, ma, nonostante tutto, il volto è ancora molto segnato dalla sindrome. Proprio per questo il bambino porta sempre un casco da astronauta quando esce di casa. Al primo giorno di scuola i bambini sono molto incuriositi e i genitori di August sono emozionati e preoccupati al tempo stesso.

L’inizio è promettente: fa presto amicizia con Summer e Jack, due bambini della sua classe molto sensibili. August inizia ad acquisire fiducia in sé stesso e smette di sua spontanea volontà di portare il casco protettivo quando esce di casa.

Il tempo passa e arriva la festa di Halloween: August è felice perché si travestono tutti e lui potrà essere uguale agli altri per un giorno. Ma, proprio durante la festa a scuola, sente il suo migliore amico deriderlo con un compagno e scappa dalla classe. Il piccolo Auggie torna così a chiudersi in sé stesso, non vuole più parlare con nessuno né a casa né a scuola.

Cosa c’è oltre alla trama

Il film non parla solo di integrazione sociale, ma tratteggia anche i contorni di quest’epoca in cui chiunque può essere un emarginato, perché quello che conta è solo l’apparenza.

C’è spazio anche per parlare del ruolo della madre, che decide di dedicarsi al proprio figlio lasciando il lavoro. Isabel, infatti, ha rinunciato alla sua carriera da illustratrice per poter seguire Auggie durante gli interventi chirurgici e facendogli da insegnante nel frattempo. Una volta inserito Auggie a scuola, Isabel non sa come tornare alla sua vita e riprendere la sua carriera da illustratrice di libri per bambini.

Una scena di Wonder

Una scena di Wonder con Jacob Tremblay e Noah Jupe

Un po’ marginale forse il ruolo di Nate interpretato da Owen Wilson. Mentre è interessante il punto di vista della sorella di Auggie, interpretata da Izabela VIdovic, che ci mostra come nonostante tutto lei sia una teenager come altre.

L’interpretazione dei bambini è sicuramente lodevole: da Jacob Tremblay che passa da un ruolo drammatico ad un’altro con scioltezza, a Noah Jupe (che interpreta l’amico Jack) anche lui  reduce da un film impegnativo come Suburbicon.

 


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