Il Richiamo della Foresta è un film del 2020 diretto da Chris Sanders, adattamento del celebre romanzo omonimo scritto da Jack London. Ad interpretare il protagonista principale John Thornton è Harrison Ford.
Il film risulta essere la quinta trasposizione cinematografica del romanzo, la prima risale al 1923 ancora all’epoca del muto, la seconda è del 1935 e ad interpretare il protagonista è Clark Gable, mentre quella del 1972 vede nei panni di John Thornton un’altra stella del cinema come Chaltron Heston. Nel 2009 invece la trasposizione si sposta un po’ dalla storia originale ed è Il Richiamo della Foresta 3D con Christopher Lloyd. Nel 2000 il romanzo è diventato anche una serie TV di 13 puntate.
Questa ultima versione può vantare di essere l’unica ad aver rappresentato correttamente l’incrocio di razze pensato da Jack London. Buck infatti è descritto come un incrocio tra un San Bernardo e un Collie Scozzese, e il cane utilizzato è proprio del regista Chris Sanders. Questo è stato scansionato digitalmente per realizzare la sua controfigura animata con la tecnica del CGI. Il richiamo della foresta si colloca così in mezzo tra un film live-action e un film d’animazione.
La trama de Il Richiamo della Foresta
La storia racconta le avventure (talvolta anche drammatiche) di un cane di nome Buck che, inizialmente, vive sereno in California come cane da compagnia alla fine dell’ottocento. Viene però rapito per essere venduto come cane da slitta per i cercatori d’oro del Klondike. Il cane si ritrova così in Alaska addestrato duramente per diventare un animale docile e ubbidiente. Buck è così acquistato da un postino francese che consegnava la posta ai cercatori d’oro con la slitta, inserendolo nella sua muta di cani. Il postino però, sfortunatamente, perde il lavoro, e Buck viene così acquistato da un viaggiatore molto rude in cerca di fortuna.
Il postino interpretato da Omar Sy
Il cane sembra così costretto ad un futuro infelice. Ma è in questo momento che incontra il cercatore d’oro John Thornton che lo salva e fa di lui un fedele compagno di avventure. Buck, esplorando sempre di più le zone selvagge con John, così sentirà il richiamo della foresta. Deciderà di unirsi ad un branco di lupi, continuando però a mostrare un legame forte con il suo ultimo padrone.
Considerazioni sul film
Il problema principale del film è il voler edulcorale la trama a tratti spietata del libro di Jack London. Sparisce così quasi del tutto la violenza che Buck subisce durante l’addestramento. Ma anche tutte le scene più intense raccontate nel romanzo e il pessimismo rispetto ai rapporti umani che London semina nel libro diventa è appena percepibile nella pellicola.
Ma la critica più forte al film forse riguarda l’uso, o l’abuso, della tecnica del CGI. Il cane risulta così troppo animato, tanto da farlo sembrare un cartone e stonare nel contesto selvaggio che vuole raccontare la storia. Il film perde fascino, sopratutto per chi ha amato il romanzo che ha portato al successo London, tanto da portarlo a scrivere poi una storia inversa, diventata altrettanto famosa, di un cane selvatico che diventa domestico: Zanna Bianca.
Harrison Ford è John Thornton con il cane Buck
Rimane però un perfetto film per famiglie, o per chi non ha mai letto il libro, realizzato senza risparmiare sui mezzi di realizzazione. Anche l’interpretazione di Harryson Ford e Omar Sy è degna di nota, rendendo credibili, nonostante l’interazione un po’ forzata con un cane totalmente animato in CGI, i due personaggi.
John Thornton: Lo Yukon è un luogo pieno di insidie e non sai mai cosa ti aspetti, sono venuto fin quassù perché non volevo stare con nessuno…e poi ho incontrato Buck! Lui non era un cane come gli altri, era stato viziato e aveva sofferto, ma non lo avevano sottomesso!
