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Favolacce – Una favola nera

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Favolacce

Favolacce è un film del 2020 scritto e diretto dai fratelli D’innocenzo, tra gli interpreti principali troviamo Elio Germano e Barbara Chichiarelli. Il narratore invece è Max Tortora. Il film ha vinto l’Orso d’argento per la sceneggiatura al Festival di Berlino

Favolacce

Ambientato in una periferia a sud di Roma, in un complesso di villette a schiera, conosciamo alcune famiglie. La loro vita è normale, monotona e nessuno di loro sembra spiccare particolarmente.

Ogni famiglia ha però dei lati nascosti, non molto piacevoli. Bruno e Dalila, per esempio, sono i genitori di due figli dodicenni. I ragazzi sono molto educati e vanno anche molto bene a scuola, però covano con rabbia una necessità di vendetta o forse, peggio, di fine.

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Elio Germano è l’unica star effettiva di questo film corale

Amelio invece ha un figlio, Geremia, lui è convito di sapere tutto, in particolare per quanto riguarda la gestione del figlio. Poi c’è Vilma, una ragazzina che aspetta un figlio, vive dalla madre e si impegna poco in qualsiasi attività. Bernardini è un professore, ha un modo bizzarro di insegnare, infatti i colleghi non lo ammirano molto.

La regia

I gemelli romani Damiano e Fabio D’innocenzo hanno esordito sul grande schermo con La Terra delll’abbastanza. Anche qui si torna a parlare di dinamiche familiari, quelle complesse e compromesse. In particolare in Favolacce viene sottolineata l’ipocrisia e la ferocia, l’insoddisfazione , che si nascondono dietro facciate candide di ville e villette, il regno della medio borghesia. Quindi nonostante siano solo agli inizi i fratelli hanno già definito un loro stile personale, coraggioso, capace di far scaturire spunti di riflessione.

Il film

Le sequenze sono spesso crude e aspre ai limiti del sopportabile, bisogna mandar giù diversi momenti al di fuori dagli stereotipi. C’è solitudine nelle stanze di casa, i bambini (come spesso accade di vedere in molte serie teen statunitensi) sono lasciati troppo da soli e non seguiti e questo genera risvolti grotteschi. Lo spettatore quasi viene saturato da quest’atmosfera, ai limiti anche nella fotografia, che appare sfocata e arsa, come sotto un perenne sole d’agosto. Damiano e Fabio delineano così un mondo di periferia surreale (almeno si spera) in cui vengono a galla le contraddizioni di quest’epoca, viste, osservate, spiate da un gruppo di preadolescenti.

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Un film raccontato dagli occhi di un gruppo di dodicenni

A scandalizzare è sopratutto l’età dei ragazzi e in secondo luogo, il fatto che non c’è un personaggio che si salva. Incredibilmente a fine film gli unici personaggi sani di mente che si incontrano sono la madre della ragazza incinta (anche se visibile in brevissime scene) e, dopotutto, il maestro di scuola. L’epilogo spiazza, o forse neanche tanto, quasi è sperato in un certo senso. Quello che emerge è il ritratto di una popolazione estremamente ignorante, povera, ma d’animo sopratutto. Incapace di leggere i segnali che qualcosa non va, anche se si trovano sotto i loro occhi, incapaci di affrontare realmente i problemi, senza sentirsi per questo, sminuiti.

Favolacce non è una favola per tutti, ma ha sicuramente ha uno spessore e una trama ambiziosa, sopratutto per l’età dei due registi. Ci sono pochi volti noti nel cast, anzi, forse solo uno: Elio Germano. Barbara Cicchiarelli al secondo posto, è conosciuta per aver partecipato alla serie Suburra. Per il resto gli attori arrivano direttamente dal teatro, particolare che è stato annunciato dai registi sin dall’inizio.

M’è capitata una cosa curiosa settimane fa: ho trovato il diario di una bambina. Io quel diario l’ho tenuto, perché quella vita mi piaceva! Quanto segue è ispirato a una storia vera, la storia vera è ispirata a una storia falsa…la storia falsa non è molto ispirata!

 


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